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Le Chiese di Ischia

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Le Chiese di Ischia

Chiesa di San Francesco d’Assisi

La chiesa con il convento sorge nel 1646, in ottemperanza ad un voto fatto dalla popolazione foriana in occasione di una pestilenza; all’edificazione partecipa la locale Università con i proventi di una tassa sul vino.
Essa appartiene da sempre ai Frati Francescani, che hanno superato indenni la bufera della legislazione repressiva dei beni ecclesiastici, entrata in vigore nel 1866 all’indomani dell’Unità d’Italia, quando il monastero fu soppresso e l’ala occidentale con il chiostro venne adibita a sede municipale, destinazione che conserva anche ai nostri giorni.

La chiesa del Soccorso

La chiesa della Madonna del Soccorso, conosciuta anche come Santa Maria della Neve, è senza dubbio la più famosa di Ischia, immortalata da celebri pittori quali Vianelli e Duclere, ha portato in giro per il mondo l’ immagine di Forio, non solo attraverso le innumerevoli cartoline illustrate, ma anche grazie ad un francobollo in uso per molti anni.

 

Chiesa di San Carlo al Cierco

Se si percorrono le tortuose stradine della Forio medioevale, rimaste miracolosamente indenni alla furia devastatrice del piccone e del cemento della scriteriata speculazione edilizia degli ultimi anni, conservando un andamento sinuoso con numerose curve, fiancheggiate da abitazioni rustiche immerse nel silenzio, si ha l’impressione che il tempo si sia fermato e l’ansia che ci attanaglia quotidianamente finalmente si placa.

 

Arciconfraternita di Santa Maria Visitapoveri

Affianco alla chiesa di San Francesco d’Assisi, quasi nascosta in un angolo della piazza, si trova l’Arciconfraternita di Santa Maria Visitapoveri, della quale si presume una fondazione antecedente al 1600, anche se la certezza della sua esistenza risale a partire dal 7 ottobre del 1601, data di un testamento di una tal Caterina Catalano, la quale lascia i suoi beni all’arciconfraternita. I documenti più antichi conservati nell’archivio sono: un libro di conti del periodo 1614-1618 ed un elenco degli amministratori a partire dal 1614.

 

Chiesa di Santa Lucia

Trasferendoci nella zona di Monterone visitiamo ora la chiesetta di Santa Lucia, fondata nel 1646 e completamente distrutta dal terremoto del 1883. Ricostruita in forme molto semplici presenta una facciata modesta con un portale in muratura ed un oculo al centro, terminante con un timpano rettangolare. A sinistra un piccolo campanile ospita le squillanti campanelle.
Ad eccezione dell’altare maggiore, molto bello, salvatosi dal sisma, l’interno non conserva opere d’arte di rilievo.

 

Chiesa di San Gaetano

All’ingresso del paese ci accoglie, in una viuzza tortuosa della vecchia Forio, la chiesa di San Gaetano e Santa Maria di Portosalvo, con una facciata originale ed una gialla cupola svettante, che domina il panorama della ridente piazza.
La chiesa venne costruita nel 1655 ad uso dei marinai e pescatori a due passi dalla banchina del porto e fu da questi a lungo frequentata, come testimoniano i numerosi ex voto, che decorano i pennacchi della cupola con modelli di barche e navi a vela del secolo XVIII. Venne completamente ricostruita nel 1857, conservando le linee originali dell’architettura esterna, mentre all’interno presero il sopravvento le forme barocche in auge nel Settecento.

 

Chiesa delle anime del Purgatorio

La chiesa di San Michele detta del Purgatorio, decentrata rispetto al paese, si incontra percorrendo la strada provinciale che collega Forio a Lacco Ameno, in località Scendone. Essa fu fondata nel 1742 da Aniello d’Ascia e fu dedicata a San Michele, come si legge chiaramente sulla lapide murata, posta al centro della facciata al di sopra della porta d’ingresso e da una pergamena con l’atto di fondazione conservata in sacrestia. Ristrutturata nel 1983. Una celebre veduta di Forio di Hackert del 1789, ci mostra la chiesa già completa come la possiamo ammirare oggi.

 

Info qui: http://www.guidecampania.com/ischiasacra/forio.htm#top